Kurmasana – la posizione della Tartaruga

KURMASANA _ la Tartaruga
Kurmasana deriva dal sanscrito “kurma” che significa “tartaruga”.
La posizione della tartaruga è ricchissima di simbologie. Una simbologia è la lentezza, che è una sua forza positiva, perché la lentezza è persistenza, pazienza e perseveranza; è simbolo di longevità e quindi di saggezza data dalla lunga esperienza.
L’aspetto della tartaruga, asciutto e rugoso, ricorda l’aspetto di una persona anziana, aumentando la simbologia di saggezza. In oriente la tartaruga è portatrice di una vita lunga e felice; è anche simbolo di stabilità: se nessuno la rovescia, la tartaruga non cade mai. È un animale talmente stabile che nella cosmologia Induista l’universo poggia su una tartaruga.
Scopo e benefici
Quieta la mente. Rende forte ed elastico tutto il corpo, stimola l’intestino, agisce in modo benefico sull’apparato uro-genitale, migliora la digestione e combatte l’obesità; tonifica la colonna vertebrale ed i reni. Rimuove il grasso in eccesso sull’addome e aiuta nei disturbi come diabete, flatulenza e stitichezza. Favorisce un flusso di sangue fresco ai nervi ed ai muscoli spinali. Rimuove mal di schiena, mal di testa e male al collo.
Introspezione
kurmasana ci invita a ritirare la nostra attenzione dal mondo e a rivolgerci all’interno, così come fa la tartaruga quando si ritira nel suo guscio, favorendo uno stato di calma e meditazione; dà un senso di radicamento e sicurezza; ci distacca dagli attaccamenti e dai desideri materiali.
Esecuzione
Seduti, anche con un cuscino sotto i glutei, ci appoggiamo sugli ischi e sul perineo, unendo le piante dei piedi e passando le braccia sotto le caviglie; appoggiamo le mani a terra lateralmente con le palme rivolte verso l’alto, oppure sui piedi; ci flettiamo in avanti andando ad appoggiare, se possibile, la fronte sul taglio dei piedi. Ci lasciamo poi andare rilasciando ogni tensione dalle spalle, dal collo, dalla testa. Ad ogni espirazione rilasciamo sempre di più la schiena. Percepiamo il senso di protezione dal mondo esterno, il sentirsi “dentro” che ci deriva da questa posizione. Aumentiamo la nostra interiorizzazione ascoltando il suono del nostro respiro. Dopo aver mantenuto a lungo, sciogliamo la posizione, cercando di conservare il profondo senso di concentrazione cui essa ci ha portato.
Controindicazioni
Non deve essere fatta da persone con ernia al disco, sciatica o artrite cronica.
MITO
La tartaruga è una delle incarnazioni o “avatara” del dio Vishnu, preservatore della vita e, come lui, simbolo solare di forza.
La storia più celebre associata a kurma è quella della “zangolatura dell’oceano”: gli Dei avevano perso i loro poteri divini insieme con l’amrita, il nettare dell’immortalità, finiti nell’oceano. Per recuperarli e riprendere l’amrita, decisero di collaborare con gli Asura, i demoni, per zangolare l’oceano cosmico.
Per questa sfida avevano bisogno di una zangola (il monte Mandara) e di una corda (il serpende Vasuki). Ma il monte Mandara non aveva un sostegno stabile e rischiava di affondare nell’oceano. Interviene Vishnu che si incarna in una gigantesca tartaruga, offrendo il suo guscio come base stabile per il monte Mandara, permettendo così che la zangolatura potesse compiersi con successo.
La tartaruga è il simbolo dell’uomo ideale in quanto capace di isolarsi, di ritrarre i sensi e di concentrarsi su se stesso, frapponendo una “corazza” tra lui e il mondo esterno. Simboleggia così la quiete e la pace mentale.
“E allorché tale uomo ritrae e raccoglie totalmente le sue facoltà sensoriali lontano dagli oggetti sensibili, come fa la tartaruga con le sue membra, è lui quegli che è consolidato in saggezza”
(Bhagavad Gita)