I CHAKRA (terza parte)
5° Chakra VISHUDDA
Vishudda significa “Il purificato, l’etereo” (shuddi vuole dire purificare).
Questo punto focale viene identificato con la porta degli dei perché segna il passaggio dallo stato ancora materiale del chakra “Anahata”, ad uno più sottile e puro.
Il suo elemento è l’Etere.
Ma che cos’è l’Etere? è l’elemento matrice, quello che dà forma ai quattro elementi percepibili e quindi all’universo intero, macro e microcosmo.
Ogni elemento esiste grazie all’Etere e non è altro che un tipo di manifestazione dell’Etere.
In altre parole i quattro elementi sono sempre l’Etere che cambia qualitativamente le sue vibrazioni per manifestarsi in loro.
Il nome sanscrito di Etere è Akasha.
Vishudda è situato nell’area cervicale (c4, c5, c6).
Questo chakra governa le funzioni della tiroide e delle paratiroidi e regola il calcio nelle ossa. Controlla la pelle e la respirazione.
Suo organo di senso è l’udito; organo di azione: la bocca. Il suo plesso nervoso in relazione è il faringeo.
Il suo colore è l’azzurro-turchese che simboleggia il cielo e dona serenità favorendo il rilassamento; è il colore che purifica i pensieri, disperdendo le energie negative; è rinfrescante e antisettico, viene usato particolarmente per curare le malattie della psiche.
Se il cervello fisico è nutrito dall’essenza della Terra (zuccheri); la mente è nutrita dal cibo del Cielo il Prana; che è costituito da particelle di Luce (gli ioni negativi della fisica), che entrano nel corpo attraverso la respirazione e la pelle, e nutrono la mente, cioè il “corpo mentale”.
Appare chiaro allora, l’importanza del respiro e del suo controllo cosciente poiché attraverso esso la mente può influenzare il corpo e viceversa!
Qualità positive: capacità di vedere il quadro più ampio dell’esistenza, di sé stessi, degli altri, delle situazioni; saggezza, discernimento, calma; libertà interiore dalle questioni terrene, espansione; ricerca di una saggezza superiore.
Qualità sfavorevoli: avere la testa fra le nuvole; essere astratti, sentirsi scollegati dagli altri; sfuggire dal mondo; irrequietezza; confusione nata da strane teorie cosmiche; mancanza di comunicazione dovuta al tenersi a distanza dagli altri; resistenza ad applicarsi, a concentrarsi.
6° Chakra ANJA
Il suo nome significa “Il comando”. Viene chiamato anche “Terzo occhio”; oppure “Centro della totale visione luminosa”.
Gli elementi Terra, Acqua, Fuoco, Aria, ed Etere sono trascesi in questo centro che li ha governati ed acquietati.
Questo chakra è situato nel punto interno tra le sopracciglia, nel centro della fronte.
È il luogo delle facoltà mentali, collegato alla qualità paranormali come la telepatia e la chiaroveggenza.
La funzione collegata a questo chakra è quella ipofisaria.
L’ipofisi è la ghiandola a capo di tutto il sistema psico-neuro-endocrino.
Il suo colore è il violetto, in cui l’essere umano ha sempre visto l’allontanamento dalla materia, la spiritualità, la meditazione e anche il suo opposto come richiesta di perdono, espiazione, penitenza.
Qualità positive: concentrazione, forza di volontà; pensiero intuitivo; intelligenza; potere spirituale; connessione con la Super coscienza; illuminazione; sintonia con la volontà divina.
Qualità sfavorevoli: cattivo uso della forza di volontà e della concentrazione; intelletto guidato dall’ego.
7° chakra SAHASRARA
Sahasrara significa “Cerchio di mille petali”; è chiamato anche Sahasrara Padma: “Loto dai Mille petali”; è collocato sulla sommità del capo.
Non ci sono più funzioni fisiche collegate a questo centro, dove ogni principio si dissolve nell’infinito.
Simboleggia la fusione fra l’anima individuale con l’anima universale: incontro fra l’umano ed il divino.
Qui tutti i colori dello spettro luminoso ruotano vorticosamente formando il bianco, il colore della luce.
E bianco è appunto il colore del “Chakra Sahasrara”; il bianco è al di là di ogni colore, pur contenendoli tutti.
Il nostro essere vibra con l’universo, senza suono esterno.
Sahasrara, il chakra più alto, non è coinvolto in questo mondo e nel tumulto interiore: è la sede dell’anima trascendente, oltre la dualità.
È il raggiungimento del Samadhi nello yoga; del Satori del Giappone; del Nirvana del Buddismo; è la riunione nel Tao; sono le Nozze mistiche o alchemiche e la sintesi dell’oro; è il processo di dissoluzione dell’ego e di depurazione dell’Io dell’esoterismo occidentale.