I CHAKRA (seconda parte)

2° chakra SVADHISTHANA
Il suo nome significa “Collocato nella sua giusta sede”. Il suo elemento è l’acqua (e noi siamo fatti per il 70% di acqua).
Svadhisthana si pone tra la prima, la seconda e la terza vertebra sacrale; alla radice degli organi genitali; governa il plesso sacrale.
Gli organi di azione di questo chakra sono le mani; l’organo di senso è il gusto rappresentato dalla lingua.
Svadhisthana governa i reni, dove si trova l’energia ancestrale, e i surreni che racchiudono l’adrenalina, preziosa sostanza che viene secreta dalle surrenali in difesa delle situazioni di stress.
Quando questo chakra è in equilibrio, si eliminano le paure, anche le più profonde e le tensioni interiori, aumentando la fiducia in sé stessi e negli altri.

Qualità positive: flessibilità, apertura, disponibilità; capacità di adattarsi agli altri e alla vita; armonia, creatività, capacità di lasciar fluire le cose; non attaccamento; capacità di cambiare sé stessi, le proprie opinioni o il modo di vivere; mente aperta e fluida.
Qualità sfavorevoli: mancanza di concretezza; incapacità di prendere decisioni e di mantenerle; resistenza alla disciplina; incapacità di prendere posizione; mancanza di discriminazione; volubilità, mancanza di fermezza di propositi; inaffidabilità.

L’acqua è maestra del “Wu Wei”, cioè dell’arte di agire sulla linea di minor resistenza; il Wu Wei è il tema centrale del Tao Te Ching di Lao Tzu. Tradotto letteralmente vuol dire “non fare”, ma non nel senso di non agire; significa allineare il nostro flusso col flusso della vita (non andare controcorrente).
È l’unico elemento ad avere tre stadi: è quindi simbolo di movimento e trasformazione.
Inoltre, l’acqua è più forte della terra (la goccia buca il sasso); e del fuoco che spegne.
L’Acqua è anche simbolo dell’inconscio, è il passato della nostra evoluzione.
All’acqua appartengono i Reni e la Vescica urinaria; i Reni contengono l’energia ancestrale che ci viene donata di nostri genitori e dai nostri antenati.

3° chakra MANIPURA
“Mani” significa diamante, gioiello che risplende; “Puri” indica la città;
Manipura quindi viene tradotto come “La città dove splende il gioiello”. Il suo elemento è il Fuoco che trasmuta la materia in energia sottile.

Manipura è situato nell’area lombare, di fronte all’ombelico.
Questo chakra controlla le funzioni dello stomaco e degli intestini. Il suo punto focale è il pancreas. È collegato al ciclo mestruale; influenza la vista.
Il suo organo di azione è l’ano; il suo plesso è quello solare, epigastrico, punto focale di innervazione dell’apparato digerente.

Dall’ambizione del primo chakra, ai desideri del secondo chakra; fino alle emozioni e passioni del terzo.
La parola emozione, che fa capo al terzo chakra, vuol dire “muovere fuori”. E l’emozione specifica del terzo chakra è la rabbia. Molte malattie derivano da un’emozione trattenuta, non espressa.

Qualità positive: concentrazione; autodisciplina, passione positiva, vitalità e vigore; entusiasmo e gusto per la vita; il guerriero, il governante; capo, guida o insegnante benefico.
Qualità sfavorevoli: spietatezza, crudeltà, controllo degli altri; distruttività, abuso di potere; insensibilità e sopraffazione; resistenza alla tenerezza e all’amore.
Il Fuoco sulla terra ha bisogno dell’Aria per divampare ed espandersi, così il nostro corpo ha bisogno della respirazione che porta l’ossigeno, il quale alimenta il nostro Fuoco interno.
Ecco uno dei motivi perché il diaframma è così importante: se esso non opera correttamente il Fuoco del 3° chakra non sarà alimentato con sufficienza e l’organismo dovrà reperire altre fonti di carburanti: cibo materiale quali dolci, droghe, eccitanti, alcool, ecc.

Possiamo chiamare l’energia prodotta dal Fuoco del 3° chakra: la Forza del potere.
Nel 3° chakra troviamo la gemma della nostra coscienza ancora imperfetta, perché non ancora al punto di equilibrio, rappresentato, invece, dal 4° chakra.

4° chakra ANAHATA
“Anahata” significa risuonante senza percussione, il “non-suono”; cioè il suono mistico.
Il suo elemento è l’Aria; il suo plesso è il cardiaco-polmonare.
Anahata è il centro che esprime l’equilibrio emozionale attraverso due forme geometriche triangolari che si incrociano: quella con il vertice verso l’alto è l’espressione del maschile (Shiva); mentre quella con vertice verso il basso è l’espressione del femminile (Shakti).
Maschile e femminile si fondono l’uno nell’altra quando viene raggiunto il perfetto equilibrio.

La legge che governa il 4° chakra è la legge che anima la Creazione intera: la Legge dell’Amore.
L’Amore è una forza che unisce, che integra, che sana, che mantiene la Vita.
È un amore incondizionato quello di Anahata (a differenza di quello del 2° chakra che crea legami); non dipende da desideri o bisogni; così come fa il sole, irradia costantemente.
È la cessazione della lotta, che troviamo nel 3° chakra, ed è accettazione profonda del proprio posto nella vita.
È compassione e tenerezza, ma anche capacità di dirigere le emozioni e non di esserne diretti.
È “La Via di mezzo” del Buddha.

Qualità positive: puro amore, devozione, percezione intuitiva, amore senza confini per tutte le creature; generosità, empatia, comprensione degli altri; energia guaritrice, atteggiamento unificante, coraggio; gioia.
Qualità sfavorevoli: emozioni incontrollate di qualunque tipo; attaccamento; tutti i desideri mondani e guidati dall’ego; sentimenti oscuri; il non sentirsi amati.